Giacobbe
(ebraico יַעֲקֹב: Yaʿaqov o Ya’ãqōb, greco antico ᾿Ιακώβ, latino Iacob, arabo يعقوب Yaʿqūb) è stato secondo la Bibbia uno dei Padri dell’Ebraismononché eroe eponimo del popolo di Israele. Giacobbe significa “il soppiantatore”. Il nome deriva da ageb ossia “tallone”; fu chiamato così poiché, « al momento del parto, teneva con la mano il calcagno del fratello gemello, nato per primo e quindi destinatario del diritto di primogenitura », che poi, esattamente, contestò, così come sottrasse al fratello la benedizione paterna con l’inganno.

Venne soprannominato da YHWH stesso “Israele” in quanto “lottò col Signore e vinse”, dalla radice shr, lottare, ed El, Signore. Le sue vicende sono narrate nel libro della Genesi.

Per tutte le Chiese Cristiane è il Terzo e ultimo Patriarca.

Etimologia

Il nome Giacobbe deriva da aqeb ossia “tallone”; infatti Giacobbe al momento del parto teneva con la mano il calcagno del fratello gemello [Genesi 25, 26]. Inoltre, con riferimento all’episodio in cui Giacobbe sottrasse con l’inganno la primogenitura, il nome lo si fa derivare dalla radice aqav che significa “soppiantare – tallonare”. Infatti, in quell’episodio, Esaù esclama al padre Isacco: “Forse perché si chiama Giacobbe mi ha soppiantato già due volte? Già ha carpito la mia primogenitura ed ecco ora ha carpito la mia benedizione!”.

Per quanto riguarda il nome Israele, secondo quanto affermato nella Bibbia, esso deriva dalla radice shr, lottare, ed El, Signore.« Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini, e hai vinto »Genesi 32,29, su laparola.net.)

Il nome, teoforico come altri nomi biblici (Elia, Emmanuele, ecc.), è l’unione di El (Dio) e sciarach: “chi combatte per il Signore” (cfr. Sabaoth che significa “Signore degli Eserciti”).

Altre interpretazioni erano in voga negli anni 1930 quando le leggi razziali nazisteobbligarono ogni ebreo tedesco con primo nome non ebraico, a registrarsi con un nuovo nome, aggiuntivo e davanti al nome proprio: “Israele” se maschio, e “Sara” se femmina.

Racconto biblico

Giacobbe era figlio di Isacco e di Rebecca, che non era riuscita ad avere figli per molti anni. Era inoltre fratello gemello di Esaù, che nacque però per primo. Esaù era il favorito di Isacco, mentre Giacobbe della madre Rebecca. Mentre Esaù divenne un cacciatore, Giacobbe mostrava un temperamento tranquillo.

Un giorno Esaù tornò a casa affamato e stanco e pur di mangiare subito, vendette al fratello Giacobbe la primogenitura in cambio di un piatto di lenticchie (Genesi 25, 29-34); in seguito, quando Isacco era in punto di morte, Giacobbe obbedì alla madre Rebecca che aveva organizzato un piano per far carpire a Giacobbe stesso la benedizioneprevista per Esaù indossando una pelliccia di animale, così da poter passare per il fratello, che era molto peloso. Per sottrarsi all’ira di Esaù, dopo la richiesta del padre Isacco, Giacobbe fuggì presso suo zio Labano.

Giacobbe lavorò, quindi, presso lo zio Labano, custodendone il bestiame, e si arricchì oltre misura truffando lo stesso zio con un espediente. Giacobbe infatti chiese a Labano, come compenso per il proprio lavoro, di poter ricevere le bestie striate, punteggiate e chiazzate, precisando: «In futuro la mia stessa onestà risponderà per me». In tal modo Giacobbe si arricchì facendo nascere gli animali striati, punteggiati e chiazzati, che avrebbe ricevuto in pagamento, solo da coppie di bestie robuste, esponendo alla loro vista durante l’accoppiamento rami intagliati a strisce, secondo una credenza dell’epoca, lasciando a Labano solo quelli nati da coppie deboli (durante il cui accoppiamento, sempre secondo la credenza citata, non esponeva i rami intagliati a strisce). Sposò, in seguito, prima Liae poi Rachele, figlie di Labano e sue cugine, dalle quali ebbe otto figli; altri quattro figli li ebbe da due schiave, Zilpa e Bila. Dai dodici figli maschi di Giacobbe ebbero origine le dodici tribù di Israele.

Il sogno della scala di Giacobbe

Una notte, durante il viaggio che lo portò a nascondersi dallo zio Labano per sfuggire al fratello Esaù, Giacobbe fece un sogno (Genesi 28:10-22): una scala da terra si protendeva sino in cielo, con angeli che salivano e scendevano. 

Nel sogno Dio gli parlava, promettendogli la terra sulla quale stava dormendo ed un’immensa discendenza nella quale tutte le famiglie della terra sarebbero state benedette in lui e nei suoi successori.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *